Acqua in bottiglie di vetro o di plastica, ultimo studio è sorprendente
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Direttore: Alessandro Plateroti

Acqua in bottiglie di vetro o di plastica, l’ultimo studio è sorprendente: sfatato un mito

Raccolta differenziata

Un ultimo studio, condotto su bottiglie di plastica e vetro, sfata un mito radicato nel tempo: cosa è emerso dalla ricerca.

La notizia ha del paradossale: le bottiglie di vetro, simbolo di sostenibilità ed ecologia, non sarebbero, poi, così più sicure per la salute, rispetto a quelle in plastica o alle lattine in metallo. A sostenerlo è uno studio francese – condotto dall’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare (ANSES) – che, in sostanza, ribalta tutte le nostre convinzioni. Scopriamo insieme cosa è emerso dalla ricerca.

Le bottiglie di vetro non sono sempre sicure: il motivo

Lo studio, pubblicato su Hal Open Science con il titolo “Microplastic contaminations in a set of beverages sold in France“, invita a riconsiderare le nostre scelte di consumo.

Secondo i ricercatori guidati da Iseline Chaib e Guillaume Duflos, il problema legato alle bottiglie di vetro non risiede nel materiale in sé, bensì nei tappi.

Le analisi condotte su diverse bevande in vendita in Francia – dall’acqua al tè, fino alla birra, al vino e alle bibite – hanno rilevato concentrazioni di microplastiche da 5 a 50 volte superiori nelle bottiglie di vetro, rispetto a quelle di plastica. La causa? I minuscoli frammenti che si staccano dal rivestimento plastico dei tappi durante i processi di stoccaggio e di imbottigliamento.

Persona che tiene in mano una bottiglia d'acqua di plastica
Acqua in bottiglia di plastica – newsmondo.it

Dalle birre alle bibite gassate, fino all’acqua minerale, si arriva fino a 100 particelle di microplastiche per litro nelle bottiglie di vetro, contro le 1,6 delle bottiglie di plastica.

A lasciare stupiti è il fatto che le particelle analizzate abbiano lo stesso colore, forma e composizione dei polimeri utilizzati per rivestire i tappi.

Gli effetti sulla salute e la soluzione da attuare

Diverse ricerche internazionali affermano che queste particelle possono favorire processi infiammatori, ossidazione, neurodegenerazione nonché danni a livello cellulare.

Le microplastiche sono già state individuate in sangue, tessuti e organi umani. Secondo alcune stime, ingeriamo e inaliamo fino a mezzo chilo di plastica all’anno.

I ricercatori – in tal senso – propongono ai consumatori di pulire i tappi con getti d’aria e lavaggi a base di acqua e alcol prima della chiusura delle bottiglie. Tale accorgimento, secondo gli esperti, potrebbe ridurre la presenza di microplastiche anche fino al 60%.

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ultimo aggiornamento: 30 Giugno 2025 12:44

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